venerdì 28 maggio 2010

Il latte peggiora raffreddore, asma e sinusite?

È vero che il latte e i suoi derivati aumentano la produzione di muco nel sistema respiratorio peggiorando raffreddore, asma, sinusite? Secondo questo articolo di Anahad O' Connor del New York Times, non ci sono prove che questo avvenga nella generalità della popolazione, ma esiste l'ipotesi fondate che ad alcune persone faccia questo effetto. L'articolo cita una ricerca pubblicata da Medical Hypotheses secondo cui, probabilmente, solo alcune persone sono sensibili a questo effetto, forse a causa di una particolare proteina contenuta in alcuni tipi di latte vaccino o della particolare sensibilità di una quota di persone.

Come le medicine, gli stessi cibi possono generare reazioni diverse in persone diverse da una leggera intolleranza (che potrebbe generare disagi solo in caso di accumulo del cibo responsabile) fino ad allergie fulminanti.
In caso di disturbi cronici (sinusite, mal di schiena, artrosi, mal di testa), oltre a sentire il parere del medico, prima di correre dal chirurgo o imbottirsi di farmaci è opportuno anche rivedere criticamente la propria alimentazione, per quantità e per qualità, eliminando o riducendo progressivamente le sostanze più intossicanti (alcol, zucchero, dolcificanti) e quelle più industrializzate (cibi pronti e cibi conservati, categorie a cui i derivati del latte possono a pieno titolo appartenere).

Grandi atleti vegetariani e vegani

Dal sito della Società scientifica di nutrizione vegetariana, un elenco di grandi atleti vegetariani e vegani, con le loro principali prestazioni sportive. Fra gli altri, Carl Lewis, Edwin Moses, Martina Navratilova. Fra le discipline rappresentate ci sono corsa, corsa a ostacoli, maratona, body building, lotta, triathlon, football americano. Nella pagina ci sono anche i link ai siti dei diversi atleti.
Qui la home page del sito che contiene la pagina (essendo costruito a frame, rende non immediata la diffusione dei link alle pagine interne).

domenica 2 maggio 2010

Latte e formaggio sono salutari come dicono i loro produttori?

Latte e formaggio sono cibi problematici. Chi li produce sostiene che sono nutrienti e fanno bene. Altri, meno interessati alla loro vendita ma magari interessati a vendere i propri libri, servizi e consulti, sostengono che possono far male alla generalità della popolazione.

L'immagine del latte come cibo miracoloso deriva da un preciso fatto storico: con la prima industrializzazione si diffuse la produzione e distribuzione in modo economico e industrializzato del latte, che divenne così un alimento economico e ricco di proteine per le classi sociali più povere. Le centrali del latte cittadine sono state per decenni il simbolo del progresso e del benessere sociale, infatti. Ma si tratta di un fenomeno relativamente recente. Prima della rivoluzione industriale si consumava principalmente latte di capra e di pecora e questo consumo era limitato a chi le allevava direttamente, mentre le eccedenze venivano trasformate in formaggio che, più facilmente conservabile, poteva avere un ciclo di commercializzazione e distribuzione un po' più ampio del deperibilissimo latte fresco.

Sviluppandosi i sistemi di allevamento e distribuzione industriale, nelle città del XIX e XX secolo il fatto che bambini altrimenti denutriti traessero grande giovamento dalla somministrazione del latte bovino di grandi allevamenti ha generato la sua fama di alimento prodigioso.

Però, con la diffusione del benessere alimentare, almeno in nord America e in Europa, sono emersi altri problemi. Il latte e i suoi derivati probabilmente sono alimenti troppo nutrienti. Fra le argomentazioni contro il consumo di latte e latticini, ecco alcune delle più pressanti:
  1. Nessun animale consuma latte da adulto;
  2. Nel caso del latte vaccino, si tratta di un alimento su misura per le esigenze nutrizionali del vitello, che arriva a pesare un quintale e oltre in breve tempo (dieci volte il peso di un bambino di un anno).
  3. Il 75% della popolazione mondiale è intollerante al latte;
  4. Tutti i mammiferi perdono la capacità di digerire il latte appena svezzati (a meno che non vengano artificialmente nutriti con il latte).
  5. Dal punto di vista ecologico, la produzione del latte richiede più risorse, energia e produce più scorie di un analogo quantitativo di proteine di origine vegetale (da cinque a dieci volte, come nel caso della produzione della carne).
Il mio parere è che probabilmente latte e formaggi, invece che cibi miracolosi, andrebbero prudentemente considerati come il vino, il cioccolato o il miele: ottimi alimenti, a piccole dosi (nel caso del vino, per essere chiari, meno di un bicchiere al giorno). Il consiglio interessato dei produttori di latte di consumarne a litri va preso con molta prudenza.

In ogni caso questo lungo e articolato post del dottor Mark Hyman su Huffington Post (in inglese), oltre a numerose argomentazioni (non tutte convincenti) contiene un ottimo consiglio:
  • Provare ad eliminare dalla propria dieta per 15 giorni il latte e tutti i derivati del latte per vedere cosa succede.
Secondo il dottor Hyman, chi ci prova dovrebbe vedere miglioramenti in fatto di sinusite, secrezioni nasali, mal di testa, problemi intestinali, energia fisica e peso corporeo. Dopo di che, provare a reintrodurre latte e latticini. Se si notano peggioramenti probabilmente è il caso di valutarne la riduzione o la totale eliminazione dalla propria dieta.

Si tratta di un consiglio eccellente perché, nel caso dell'alimentazione, gli stessi alimenti non fanno lo stesso effetto a tutti.