lunedì 30 novembre 2009

Cucina rapida vegetariana con la vaporiera

Nel mio blog Yogasutra tempo fa ho spiegato alcuni metodi di cottura con la vaporiera, molto pratici per prepararsi riso e verdure. Le indicazioni sono qui.


Io uso ogni tanto una vecchia vaporiera Braun, modello a un piano. In commercio ne esistono diverse marche e modelli (basta cercare ad esempio vaporiera elettrica), anche con contenitori sovrapposti.

Chi vuole risparmiare energia può usare un wok con i cestelli di bambù, come fanno i cinesi. Il wok è una pentola fantastica, praticissima per molti usi, che si scalda e mantiene il bollore anche con una fiamma molto piccola. Per cuocere a vapore basta mettere due dita d'acqua, il cestello porta verdure (quello tradizionale è di bambù) e poi il coperchio.

Per chi vuole una soluzione occidentale a risparmio energetico, la soluzione è una pentola d'alluminio (il metallo che trasmette meglio il calore dopo il rame, anche se è meglio non tenerlo a contatto con alimenti acidi come il pomodoro) con il classico cestello metallico apribile a ventaglio (per adattarsi a pentole di diverso diametro) che si trova facilmente nei mercati e nei negozi di casalinghi. Indispensabile che la pentola abbia il coperchio della misura giusta.

Il vantaggio della vaporiera elettrica è che in genere ha il timer, per cui, una volta che si è sicuri che l'acqua sia sufficiente, può cuocere da sola senza sorveglianza. La cottura a vapore con la pentola sul fornello invece richiede che ci sia qualcuno per accendere il fuoco ma anche per spegnerlo quando la cottura è ultimata o quasi ultimata.

In tutti i casi bastano da 15 a 30 minuti per cuocere ogni genere di verdura. Se si ha fretta si possono accelerare i tempi tagliando pezzi più piccoli.

domenica 29 novembre 2009

Il toro mangia solo insalata

Magari non proprio vegano, ma onnivoro con prevalenza vegetariana...
I veri uomini, secondo il luogo comune, mangiano bistecche al sangue, roastbeef, hamburger, e nella categoria verdura inseriscono ketchup e patatine. Tex Willer, quando entra in trattoria, non ordina mica una niçoise.

I veri uomini mangiano carne, non sono mica vegetariani. Sarà vero?

C’è un ma… tori, cavalli, rinoceronti ed elefanti sono vegetariani stretti, e anche la più sanguinaria delle tigri del Bengala vi si avvicina con un certo rispetto, quando non li evita del tutto. Con l'eccezione della balena bianca, i mammiferi più grossi, forti e potenti sono vegetariani.

È significativo che esistano sia la metafora “forte come un leone”, sia “forte come un toro”.

Ma se la prima è suggestiva, la seconda contiene una combinazione di forza, aggressività, pericolo e potenza sessuale che i leoni se la sognano.

Persino “forte come un bue” (animale castrato, e quindi privo di potenza sessuale) sottintende una forza inarrestabile e metaforicamente illimitata – con la stessa disponibilità a cedere terreno, in caso di conflitto, di un paracarro di granito. E infatti Gandhi, con i suoi metodi non violenti, ha messo in riga l’impero più carnivoro e aggressivo dopo l’Impero Romano, l’Impero Britannico.

Inoltre, se una volta anche per l’uomo mangiare carne significava catturare e uccidere il proprio pasto, adesso l’uomo occidentale che mangia carne si ciba di proteine rigorosamente morte da diverso tempo, oltre che uccise da terzi e industrialmente trattate in fabbriche grigie e fredde come cliniche svizzere.

Al contrario, frutta e verdura che arrivano sulla tavola crude, sono ancora vive, anche se acquistate al supermercato.

Il carnivoro occidentale quindi non si rende conto che la vera forza è affettare un carciofo vivo e assaporarlo con olio e limone (strizzato vivo), o gustare un’insalata con germogli di soia, ancora così vivi e vitali che potrebbero nascere delle piantine, se adeguatamente coltivati.

O fare un pinzimonio di sedani e rapanelli vivi — condito con olio extravergine di olive – vive – spremute a freddo.

Nulla a che vedere con l' abitudine di mangiare pesci morti, polli defunti, cadaveri di maiale e bovini trapassati remoti...

Forse solo le modalità di cottura di gamberoni e aragoste sono pari alla crudeltà di cogliere le more e mangiarle appena colte, un destino che oggi, nell’alimentazione umana, in tutto il regno animale è condiviso solo dalle ostriche, forse.

Non parliamo poi dell’evidente significato di mangiare noci, nocciole e noccioline: includerle nella dieta non è diverso da mangiare embrioni vivi.

Forse non è un caso se anche Adolf Hitler, come Gandhi, era vegetariano.

Winston Churchill, che era un carnivoro dai grandi appetiti, riuscì a battere Hitler (ma con l’aiuto degli americani). Però dovette cedere il passo a Gandhi, che era vegetariano e praticava karma-yoga.