lunedì 24 gennaio 2011

Il ministro Brunetta sui vegetariani: superficialità e confusione.

Il ministro Renato Brunetta è stato recentemente ospite della trasmissione radiofonica Decanter di Radio Due, dove ha presentato un suo libro di ricette scritto a fini di beneficenza. Il ministro ha l'hobby della cucina, è un cuoco apprezzato e competente, anche se di orientamenti piuttosto tradizionali: carne, lesso, il midollo come condimento segreto (che, dal punto di vista di chi ama certi sapori, è un consiglio eccellente, beninteso).

La cucina vegetariana non è ancora apparsa nel suo radar.

Infatti ha dovuto aspettare la sollecitazione di sms e messaggi ricevuti in trasmissione, a fine puntata, per dare qualche consiglio vegetariano, dimostrando però una grande superficialità sul tema, quel tipo di superficialità un po' provinciale che io incontravo spesso nei decenni scorsi ("Ah, non mangi carne? Ma il prosciutto lo mangi, vero?"). Ecco la ricetta e il genere di risposta che ha dato, trascritta dal podcast (minuto 32.41 in poi):

"Vede io non sono un fondamentalista, non dico solo carne, non dico solo pesce, non dico solo vegetale. Il bello della vita è la mescolanza, il mix, di tutto un po'... un risotto primavera, un risotto primavera cucinato con tante verdure, tanti ortaggi, ciascuno cucinato a parte, con una base di riso in bianco fatto bene, magari con un bel cubetto di midollo... il riso tostato e poi cotto amorevolmente con del brodo vegetale, alla fine, solo alla fine mescolare le verdure e gli ortaggi, all'onda dargli un ultimo colpo con un po' di burro, in modo tale che le verdure e gli ortaggi alla fine siano ancora distinguibili. Viene fuori un risotto primavera straordinario. Viva gli ortaggi quindi in uno straordinario mix con i grassi che possono essere anche grassi animali. Ecco questa è la mia visione del mondo dopo di che rispetto tutti, rispetto i carnivori, rispetto i mangiatori di pesce, e rispetto anche, ovviamente, i vegetariani."

Il ministro probabilmente non ha mai riflettuto sul tema del vegetarianesimo.

Sollecitato in proposito, l'ha messa solo come una questione di gusti e come una questione di ingredienti, risolvibile elegantemente, ad esempio, con un risotto primavera, magari condito col midollo...

Ecco cosa è sfuggito al ministro:

  1. Il tema del vegetarianesimo è molto vasto: si va dai semi-vegetariani (persone che mangiano prevalentemente vegetariano ma non disdegnano l'occasionale piatto di carne o di pesce, non più di una o due volte alla settimana) agli ovo-latteo-vegetariani (vegetali ma anche derivati animali come uova, latte e formaggi), ai vegetariani stretti, fino ai vegani e crudisti. Se non ne sai niente, non pensare di risolvere con la ricetta estemporanea.
  2. I motivi della scelta, che ha diversi livelli gradualità, sono molteplici: si va dalla scelta religiosa  (mangiare vegetariano per non uccidere o maltrattare animali) a quella etica (oltre a non maltrattare gli animali, anche un migliore uso delle risorse della Terra, limitando i cospicui consumi di acqua e mangimi degli allevamenti animali) fino a scelte dietetiche, di salute o anche, infine, ma è solo una delle tante possibilità, semplicemente di gusto personale;
  3. Nel caso di scelta religiosa o di scelta etica (che è la più difficile e rispettabile di tutte, perché magari viene fatta da persone che amerebbero mangiare carne), proporre estemporaneamente un "risotto primavera" buttando lì superficialmente "magari condito con del midollo" è come proporre a un musulmano una bistecca di maiale annaffiata da Brunello di Montalcino, oppure un piatto non kosher a un ebreo ortodosso, oppure un bell'hamburger il Venerdì Santo a un cristiano osservante: è un'assoluta mancanza di comprensione e rispetto per la scelta religiosa, morale ed etica, con l'aggravante della superficialità e dell'incomprensione verso quella che attualmente è una minoranza, anche se in crescita.
Non è questione di fondamentalismo. La scelta vegetariana può essere cieca e fanatica – come d'altro canto è cieca e inconsapevole la scelta di mangiare sempre carne a pranzo e cena – , ma è una scelta che può essere frutto di esigenze oggettive o di un ragionamento.

Insomma, la questione, se viene affrontata da una persona che scrive di cucina, non può essere semplicemente ridotta a una questione di gusti, o di scelta di ingredienti: invece di fare il risotto con la salsiccia, lo faccio con verdure e ortaggi ma insomma è la stessa cosa. No, non è la stessa cosa.

3 commenti:

  1. ciao
    che blog interessante
    io mi colloco tra i semi-vegetariani
    anche per un motivo ben definito e cioè
    la carne o meglio la maggior parte della carne che ci arriva danneggia il nostro corpo
    questo naturalmente è un mio pensiero
    io mangio carne quando so' che è allevata naturalmente
    potrei anche farne a meno anche perchè nella mia famiglia si mangia , anche per piacere del palato, molta verdura e legumi
    il ministro è confuso hai ragione
    ma piu' che altro il libro di ricette che ha pubblicato mi sembra un modo per conquistarsi la simpatia dei lettori
    buona giornata ciao
    katya

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  2. condivido con quanto dici, purtroppo uno dei grandi problemi dell'Italia è che qualsiasi scelta individuale e "ragionata" viene immediatamente bollata come "fondamentalista".
    comunque da Brunetta non mi aspettavo granchè sull'argomento

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  3. sai,il ministro Brunetta immagino non sia un tipo alternativo che ai cenoni tra colleghi chieda una cena vegetariana per il benessere del mondo o di altre spiecie viventi come noi :)

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