martedì 16 febbraio 2010

Ipocrisia scatenata. Perché i gatti no ma conigli e polli sì?

Uno dei tanti "esperti" di gastronomia illustra in tv una ricetta per cucinare i gatti e insorge la censura perbenista.

Beppe Bigazzi, all'interno della trasmissione di cucina generalista "La prova del cuoco" ha parlato di come si cucinano i gatti, abitudine non rarissima in zone geografiche depresse e in periodi di povertà e carestia. Per assumere proteine nobili, fra popolazioni povere spesso si ricorre ad animali considerati gastronomicamente strani, come insetti, molluschi (le lumache) e anfibi (le rane), specialità che possono diventare col tempo anche curiose ghiottonerie (per alcuni, non per me, naturalmente).

Al di là dei formalismi legali, mi sembra molto ipocrita scandalizzarsi se qualcuno in tv evoca tempi in cui anche in Italia si mangiavano gatti, citando la propria esperienza diretta e fornendo, per curiosità o per malizia, anche indicazioni tecniche sul metodo di preparazione e cottura.

Perché non scandalizzarsi allora per le stesse attività a spese di conigli, polli, bovini, ovini, tonni, salmoni, porcellini da latte e via così? Per quale motivo l'ipotesi di uccidere un gatto per motivi gastronomici scandalizza, mentre un porcellino da latte fatto allo spiedo stimola invece l'appetito in molte persone?

Personalmente ritengo che mangiare animali carnivori come cani e gatti sia una pessima idea dal punto di vista nutrizionale (i carnivori accumulano in modo esponenziale eventuali tossine accumulate dagli animali generalmente erbivori di cui si nutrono, e quindi le carne di un gatto sono più tossiche di quelle degli uccellini e topi di cui si nutre). E infatti sono rarissimi gli animali carnivori oggetto di cucina, in tutto il mondo.

Ritengo inoltre che una scelta di alimentazione vegetariana sia eticamente più nobile e responsabile rispetto alla scelta carnivora o onnivoro-carnivora che attualmente prevale al 90% in Italia.

Però se uccidere un pollo o un tonno per mangiarselo è culturalmente accettabile, non si capisce per quale motivo scandalizzarsi se qualcuno parla di mangiare i gatti.

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