martedì 9 febbraio 2010

Mangia, che ti fa bene

Su Facebook, in risposta a un post di Consigli Vegetariani, un amico ha segnalato questo video.

La canzone degli Skiantos ovviamente è molto divertente e contiene degli elementi di verità. Coglie anche un problema che è stato battezzato "Ortoressia", ovvero l'ossessione per "mangiare giusto" (qui la voce su Wikipedia, con alcune indicazioni per capire se si esagera con l'attenzione al cibo "giusto").

Il mio punto però è diverso. Esistono dei comportamenti che sono molto pericolosi o addirittura autolesionistici, anche se talvolta non abbiamo abbastanza "freni inibitori" per comprenderlo istintivamente. Ad esempio, correre troppo forte in auto è estremamente pericoloso, ma i nostri organi di senso ci ingannano sull'effettivo pericolo per cui possiamo stare tranquilli in auto a 150 km all'ora perché facciamo fatica a percepire le conseguenze di un possibile impatto. Per contrasto assumere in sala yoga una posizione relativamente semplice per chi è in buona forma atletica come bakasana (la gru) fa paura alla maggior parte delle persone: l'ostacolo più grande infatti è la paura di battere il viso sul pavimento. In realtà l'eventuale "caduta" è molto lenta e basta il tappetino per attutirla pienamente*.


Il mio punto è che si sono abitudini alimentari che, semplicemente, possono farti star meglio. Il difficile è uscire dal condizionamento "torta con la panna-sachertorte-gin tonic-salatini-patate fritte", fortemente indotto anche da pubblicità e cultura popolare, come monopolio del piacere alimentare.

Quando hai un po' di appetito e un po' di sete, mangiare una carota cruda o quattro spicchi di finocchio fresco può essere molto più piacevole, gratificante e gustoso che buttarsi su birra e salatini. Basta provare, senza pregiudizi. Senza per questo rinunciare a farsi una birra, ogni tanto.

(* per chi vuole provare bakasana: non provare se non sei in buona forma atletica, rivolgiti a un insegnante qualificato, se sei da solo le prime volte aggiungi un cuscino sul tappeto)

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