martedì 21 dicembre 2010

Mandorle e frutta secca aiutano a prevenire diabete e malattie cardiovascolari

Secondo una ricerca segnalata dal Sole 24 Ore Salute 24, l'inserimento di mandorle e frutta secca nella dieta in una quota pari al 20% circa di calorie complessive aiuta l'organismo a tollerare gli zuccheri, prevenendo il diabete di tipo due. Previene inoltre malattie circolatorie e cardiovascolari.
La frutta secca (mandorle, noci, nocciole, anacardi, arachidi e altro) è una buona fonte di proteine, contiene grassi salutari e ben tollerati dall'organismo. Va inserita con intelligenza nella dieta, tenendo presente che, per l'elevato contenuto di grassi, in genere non inferiore al 30%, è molto calorica.
Una buona regola è limitarsi a non più di quattro-otto semi per pasto o per spuntino, evitando di superare i quindici-venti semi al giorno.

La frutta secca è soggetta a muffe che possono essere cancerogene. È quindi buona norma conservarla in un luogo fresco e asciutto. Se non si consuma in pochi giorni, una volta aperta la confezione, è meglio tenere la frutta secca in frigorifero, chiusa in un barattolo. Lo stesso vale per la frutta secca acquistata sfusa. È bene evitare di mangiare frutta secca contaminata da muffe oppure che sa, anche solo leggermente, di rancido.

mercoledì 1 dicembre 2010

Alcune industrie farmaceutiche si inventano o esagerano le malattie

Attenzione a prendere i consigli della pubblicità farmaceutica, e anche dei medici che parlano dalla tv e dai giornali, sempre con un pizzico di sana diffidenza.

Infatti è evidente che molte industrie farmaceutiche, come in genere tutte le industrie orientate al profitto, sono parti interessate nel promuovere malattie e malesseri per vendere i loro prodotti, come risulta da questa inchiesta del Corriere della Sera e Current TV.

Molti dei presunti malesseri della vita moderna possono essere prevenuti o fortemente attenuati con una dieta moderata e con un'altrettanto moderata attività fisica, dall'ulcera al mal di schiena. Chiedere sempre consiglio al proprio medico di fiducia, e diffidare degli operatori troppo sbrigativi che risolvono tutto solo prescrivendo farmaci ed esami perché potrebbero essere influenzati, talvolta anche senza rendersene conto, dagli interessi delle industrie farmaceutiche più aggressive e meno etiche.

martedì 30 novembre 2010

Bambini, mangiate più frutta e verdura. Starete meglio anche da grandi

Mangiare più frutta e verdura da bambini è anche una questione di abitudine familiare. Se come snack a un bambino gli si dà una carota lavata invece di un sacchetto di patatine, spesso lo gradisce e - se non viene messo stupidamente di fronte alla scelta "preferisci il CiokkoKrok o la carota?" - la mangia con gusto perché il suo organismo sente di averne bisogno.

Oggi questo comportamento risulta essere premiato non solo nella fase della crescita ma anche da adulti, perché secondo una ricerca pubblicata in Circulation: Journal of the American Heart Association, gli adulti che da bambini hanno mangiato più frutta e verdura hanno arterie più elastiche.

martedì 16 novembre 2010

Il caffè nel mondo

Fra le materie prime, il caffè è una delle più importanti per l'economia mondiale. Qui alcuni dati (in inglese, grafici di facile lettura). L'Italia è il quarto paese mondiale per consumo.

martedì 2 novembre 2010

L'alcol è più pericoloso di cocaina ed eroina

Secondo uno studio svolto dal Britain's Centre for Crime and Justice Studies e pubblicato lunedì 1 novembre 2010 sul sito di del giornale medico Lancet, l'alcol è più pericoloso di droghe illegali come cocaina ed eroina tenendo conto degli effetti su chi lo consuma e per la società nel complesso.

Gli esperti hanno valutato un elenco di sostanze fra cui alcol, cocaina, eroina, ecstasy e marijuana, classificandoli per pericolosità per chi li consuma e per la società in generale.

Secondo gli esperti che hanno stilato la classifica, l'alcol ha il primo posto perché è molto diffuso e comporta conseguenze devastanti non solo per chi lo consuma ma anche per chi è intorno. Basti pensare ai disordini dovuti al cosumo di alcol ad ogni partita di calcio, oppure agli incidenti stradali.


Bevuto in eccesso, l'alcol danneggia tutti gli organi del corpo. E' inoltre collegato a un alto indice di mortalità ed è un fattore importante di molti reati, più di qualsiasi altra droga.

Per il proprio benessere, è quindi una buona idea ridurre il proprio consumo di alcol e, soprattutto, evitare ogni genere di sbronza e ogni livello di ubriachezza. Il consumo ideale di alcol è limitato a un bicchiere di vino o di birra a pasto, oppure mezzo bicchierino di superalcolico a fine pasto. Quindi, se si beve vino, conviene scegliere vino buono e berne poco.

Consiglio pratico per bere di meno: bere di più.
Può essere utile ricordare che bere un bicchierone d'acqua prima di mangiare aiuta a dimagrire. È probabile che aiuti anche a bere meno alcol durante il pasto, insieme all'accortezza di bere un po' d'acqua ogni volta che viene voglia di bere vino mentre si mangia, bevendo acqua e centellinando il vino.

Prevenire il raffreddore: nove consigli utili

Ecco alcuni consigli per prevenire il raffreddore che possono anche aiutare a trovare sollievo in attesa della guarigione:

  1. Evitare latte, formaggio e latticini, perché a molte persone (non a tutte) fanno produrre più muco, e lo rendono meno fluido. Questo comporta sia l'aggravamento di un raffreddore in arrivo, sia una maggiore facilità a contagio e infezioni respiratorie.
  2. Evitare alcolici, particolarmente vino bianco e birra, per lo stesso motivo (il "latte caldo con la grappa" della tradizione aiuta perché è una bevanda calda, NON per gli ingredienti, che anzi sono controproducenti).
  3. Mangiare un po' meno: la digestione lenta porta via energia che potrebbe essere usata dal sistema immunitario per farti evitare il prossimo raffreddore.
  4. Ridurre lo stress e riposare; una notte di riposo in più può farti evitare il raffreddore incipiente, oppure renderlo meno grave.
  5. Bere bevande calde: brodo leggero, tè verde, tè nero, tisane. Se queste non piacciono, preferire il caffè americano bollente al caffè espresso.
  6. Condire col peperoncino, se piace. Gli spaghetti aglio, olio e peperoncino (ben piccanti) sono un'ottima prevenzione per il raffreddore, il mal di gola e le affezioni respiratorie in genere. Il peperoncino inoltre protegge lo stomaco dall'ulcera.
  7. Mettendo insieme il punto 6 con il punto 7, una bella zuppa piccante è l'ideale per scaldarsi durante l'inverno, particolarmente se è di verdure. Infatti...
  8. Preferire frutta fresca e verdura rispetto ad ogni genere di piatto troppo elaborato o troppo ricco (le lasagne o una fonduta ogni tanto nutrono e scaldano, ma la regola deve essere: preferire la verdura). I pizzoccheri con tanta verdura e meno formaggio di quanto vuole la tradizione sono un buon piatto invernale. Idem ogni genere di pasta con le verdure (orecchiette con i broccoli, pasta con il cavolfiore, tagliatelle con i carciofi, ecc), tenendo un buon rapporto pasta/verdura (un broccolo piccolo ogni due persone, un cavolfiore ogni tre persone, un carciofo a testa, ecc)
  9. Sciacquarsi la lungo la bocca con acqua semplice ogni volta che è possibile: oltre ripulire ed dernare qualche fattore patogeno che non fa a tempo a moltiplicarsi, il lavoro dei muscoli della bocca porta sangue alla gola e in prossimità del naso, potenziando il lavoro del sistema immunitario in un'area delicata. Anche fare smorfie serve allo scopo.
Adattare questa lista di consigli alle proprie esigenze, gusti e abitudini. Non è detto che tutti e nove funzionino allo stesso modo per tutti.

Decimo consiglio: secondo una ricerca pubblicata dopo che ho scritto questo post, anche una moderata attività fisica aiuta a prevenire i raffreddori, o a renderli meno pesanti quando si prendono.

lunedì 1 novembre 2010

Spreco scatenato

Lo spreco alimentare in Europa è spaventoso (immaginiamo poi negli Usa...). Ecco alcuni dati provenienti da Last Minute Market:
  • Il 10% dei gas serra nei paesi sviluppati deriva dal ciclo di produzione del cibo che viene buttato via;
  • L'Europa ha a sua disposizione cibo in quantità tre volte maggiore rispetto a quello di cui avrebbe bisogno;
  • Ciononostante, in Europa, 43.000.000 persone sono a rischio sottoalimentazione;
  • Con il cibo sprecato a livello mondiale si potrebbero nutrire tre miliardi di persone, risolvendo il problema della fame nel mondo.
  • Nella sola Italia, adottando le metodiche proposte da Last Minute Market, sarebbero possibili risparmi pari a 244.252 tonnellate di cibo per un valore di 928.157.600 euro (quasi un miliardo di euro), abbastanza per fornire tre pasti al giorno a 636.600 persone.
Ecco qui la proposta di Last Minute Market per recuperare una parte di questo cibo.

Cosa fare a livello personale?
Per ridurre gli sprechi, oltre a una maggiore attenzione negli acquisti, va anche considerata la scelta vegetariana o semi-vegetariana. Produrre carne è enormemente più costoso e richiede molte più risorse che produrre la stessa quantità di proteine e calorie vegetali, perché per ottenere 1 kg di animale occorre dargli, per tutta la sua vita, molti kg di alimenti vegetali e migliaia di litri d'acqua (un bovino beve 50 litri d'acqua al giorno). Senza essere estremisti, basta ridurre l'assunzione di carne e salumi della metà per avere vantaggi economici e di salute, senza necessariamente perdere il gusto di mangiare una buona bistecca ogni tanto (per chi l'apprezza).

Salute: 10 cibi di lunga vita

Qui dieci alimenti che offrono grandi benefici per la salute (se non si esagera: troppo di una buona cosa in genere non è una buona cosa). Ecco in sintesi per chi non legge l'inglese:
  1. Tè verde; molti studi dimostrano che è ricco di antiossidanti. Secondo la American Medical Association chi beve cinque o più tazze di tè al giorno ha il 26% di probabilità in meno di morire rispetto a chi non beve tè. inoltre sembra che il té verde faccia aiuti a dimagrire.
  2. Aglio: chi non ama l'aglio è un autolesionista, se si considerano i suoi benefici: combatte il cancro, rinforza il sistema cardiovascolare, riduce gli accumuli di grasso.
  3. Pompelmo.  Chi prende medicinali deve fare attenzione a possibili interferenze con il pompelmo; a parte questo, aiuta a dimagrire e a regolare l'insulina.
  4. Yogurt greco: è ricco di proteine e calcio. Evitare però tutte le versioni di yogurt (e in certi casi presunto yogurt) dolcificate e arricchite di frutta (in certi casi presunta frutta).
  5. Avocado: ricco di grassi insaturi.
  6. Uova. Secondo uno studio, chi mangia uova invece di carboidrati a colazione (breakfast) ha più facilità nel mantere il peso forma. Inoltre chi mangia almeno quattro uova alla settimana ha livelli di colesterolo più bassi rispetto a chi non ne mangia.
  7. Quinoa, un tipo di grano ricchissimo di proteine, e ben tollerato dai diabetici e chi è a rischio diabete.
  8. Peperoni, ricchi di antiossidanti particolarmente quelli di colore rosso, giallo e arancio. I peperoncini a loro volta sono ricchi di vitamina C mentre il principio piccante combatte l'artrite e stimola il metabolismo.
  9. Mandorle, ricche di proteine e grassi benefici.
  10. Bietola, pochissime calorie e ben 16 vitamine tutte insieme.

mercoledì 20 ottobre 2010

Verdurine birichine

Dieci ortaggi dalle forme impresentabili, qui.

domenica 17 ottobre 2010

Bevande gassate? No grazie. Ogni litro contiene 24 bustine di zucchero.

Mangeresti 8 bustine di zucchero? E allora, perché le bevi?

Una lattina di aranciata, cola, spuma, limonata e altre bevande gassate contiene circa 8 bustine di zucchero (16 bustine la bottiglia da 59 cc del filmato, 24 bustine per ogni litro). Lo stesso vale per molti tè in lattina o in bottiglia. Eliminare dalla propria dieta le bevande gassate e quelle industriali è quindi il modo migliore e più facile per ridurre zucchero e calorie dalla propria dieta. Basta sostituirle con acqua aromatizzata con succo di limone, tè molto leggero, carcadè (o karkadè), un infuso molto dissetante ricavato dal fiore dell'ibisco.

L'inizio dell'inverno è il momento giusto per perdere l'abitudine. In alternativa, queste bibite si possono bere ma diluite con acqua almeno al 50% (una parte di acqua, una parte di bibita). Chi è abituato a valutare passivamente e con superficialità gli alimenti inorridirà di fronte a un simile consiglio ma in realtà è solo questione di abitudine, di aspettative e di condizionamenti sociali o pubblicitari. 
Infatti, qualsiasi bibita con 8 bustine di zucchero dentro NON è dissetante, salvo l'effetto rinfrescante del liquido freddo. Diluita in ragione di una o due parti di acqua pura per ogni parte di bibita invece sì, anche se il gusto cambia: e, quando si impara a distinguere il vero dissetante dal falso dissetante, migliora. Lo stesso consiglio vale per i succhi di frutta industriali, di cui inoltre è sempre opportuno verificare che NON abbiano zucchero aggiunto.
Lo zucchero, il sale e i grassi sono il modo più facile per aggiungere sapore quando gli ingredienti di partenza sono scadenti o conservati troppo a lungo. Quindi quando quello che mangi o bevi è molto dolce, molto salato o con molti grassi, attenzione: potrebbe esserci la fregatura dietetica: tante calorie e poco nutrimento.

venerdì 8 ottobre 2010

Firma anche tu per prolungare le detrazioni del 55% per i lavori di efficienza energetica

55%: al via la catena di blog per la conferma delle detrazioni per l’efficienza energetica
Firma anche tu per prolungare le detrazioni del 55% per i lavori di efficienza energetica
Cosa sono le detrazioni del 55%?
La Finanziaria del 2007 ha introdotto la possibilità di beneficiare di detrazioni d’imposta per chi realizza interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della propria residenza. In particolare si può chiedere la restituzione in cinque anni del 55% della spesa sostenuta per riduzione delle dispersioni termiche degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, installazione di caldaie a condensazione e costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica.

Perchè sono importanti per l’ambiente?

Perchè ridurre il consumo di energia è il primo passo per ridurre le emissioni di CO2, prima ancora dell’incentivo alle fonti rinnovabili.

Perchè sono importanti per l’economia?
Perchè hanno permesso di dare impulso ad un settore per la maggior parte composto da piccoli artigiani, favorendo anche l’emersione del nero che spesso è collegato ai lavori di ristrutturazione ed edilizia. Il mancato introito da parte dello stato dovuto alle detrazioni è ampiamente ripagato dal fatto che molti lavori non sarebbero stati realizzati o non sarebbero stati fatturati.

Quando scadono?
Allo stato attuale si può usufruire delle detrazioni solo fino al 31 dicembre 2010. Per prolungarle, e magari farle diventare strutturali è partita una mobilitazione su vari fronti, industriali, associazioni di categoria e anche blogger.

Firmare adesso!
Sul sito
lettera aperta al neo ministro per lo sviluppo economico in cui si chiede, alla luce dei risultati fin qui raggiunti dalle detrazioni, di prolungarle al più presto. Primi firmatari sono Giuseppe Civati,Roberto Codazzi, Eugenio Comincini, Leonardo Fiorentini, Marco Lamperti, Letizia Palmisano, Marcello Saponaro.
Incatena il tuo blog
Sul sito si può firmare, se hai un blog ti chiediamo di rilanciare l’iniziativa, copiando questo post e linkando quanti l’hanno già fatto, e di segnalarlo qui sotto nei commenti. Se vuoi puoi anche inserire i nostri banner, e magari inviare a infoATcinquantacinquepercento.it le tue idee e magari le tue esperienze riguardo al miglioramento dell’efficienza energetica di casa tua.

Hanno aderito:

lunedì 4 ottobre 2010

Per dimagrire bisogna dormire

Se vuoi perdere peso, è meglio dormire bene. Quando una persona a dieta ha una buona notte di sonno, perde peso sotto forma di grasso corporeo. Se invece dorme male, perde lo stesso peso, ma solo un quarto è grasso; il resto sono muscoli. Inoltre, se dorme male, riduce il consumo di energia e contemporaneamente ha più fame.

venerdì 24 settembre 2010

Per dimagrire più facilmente: meno carne, meno salumi

Secondo una ricerca che ha seguito 370.000 persone per cinque anni, chi mangia carne rossa e salumi tende ad essere sovrappeso. La ricerca è stata pubblicata dall'American Journal of Clinical Nutrition.

Risultato della ricerca: il consumo di carne è associato alla crescita di peso in uomini e donne, tanto nelle persone di peso normale quanto in quelle sovrappeso, tanto nei fumatori quanto nei non fumatori. L'effetto riguarda carne rossa, pollame e carni lavorate (salumi e carne conservata).

La conclusione dei ricercatori è che la riduzione dei consumi di carne può correggere problemi di sovrappeso. Il testo completo della ricerca può essere acquistato qui. La sintesi gratuita (abstract) può essere letta qui.

martedì 21 settembre 2010

I consigli vegetariani di Heinz Beck, chef a tre stelle

Qui i consigli vegetariani e alimentari in genere di Heinz Beck, cuoco del ristorante La Pergola dell'Hilton Cavalieri di Roma, contrassegnato con tre stelle nella Guida Michelin dal 2005.

giovedì 16 settembre 2010

1-7 ottobre 2010: la settimana vegetariana internazionale

Questa rete di organizzazioni vegetariane e vegane ha indetto la Settimana Vegetariana Internazionale, da tenere ogni anno dall'1 al 7 ottobre, o intorno a quelle date a seconda delle diverse necessità od opportunità nazionali o locali.
In Italia se ne occupa l'associazione Agire Ora. Al di là del fatto che si condivida o meno la parte animalista dell'iniziativa, è comunque assodato e anche riconosciuto dalla classe medica che una dieta vegetariana o semi-vegetariana è più salutare di una dieta ad alto contenuto di grassi e proteine animali. Chi non vuole o non può, non è obbligato a rinunciare totalmente a carne o pesce, ma diminuirne i consumi è comunque utile per la sua salute, il suo benessere e anche per il pianeta, particolarmente per quanto riguarda prodotti ad alto tasso di industrializzazione come salumi e carne di animali sottoposti ad allevamento intensivo.

lunedì 30 agosto 2010

Dimagrisci bevendo acqua

Una notizia contemporaneamente buona e interessante, riportata da questo articolo dell'Economist.

Bere molta acqua durante il giorno e, in particolare, bere un bicchierone d'acqua prima del pasto, aiuta a dimagrire. Questo secondo una ricerca coordinata da Brenda Davy, professore associato dell'università americana Virginia Tech (il comunicato stampa dell'Università è qui). La ricerca ha seguito per tre mesi 48 persone non sportive di età fra 55 e 75 anni, divise in due gruppi, entrambi sottoposti a limitazione delle calorie giornaliere. L'unica differenza: a un gruppo era stato prescritto di bere mezzo litro d'acqua prima di ogni pasto. Tale abitudine ha generato un maggiore dimagrimento al termine dei tre mesi di dieta (in media 7 kg fra i bevitori d'acqua invece di 5 kg del gruppo di controllo). Inoltre la nuova abitudine è piaciuta e i componenti del gruppo l'hanno mantenuta anche dopo la conclusione della ricerca, continuando a dimagrire. La ricerca non dice se ci siano stati risultati diversi usando acqua in bottiglia o acqua del rubinetto, che in genere offre il vantaggio di essere ugualmente buona e costare di meno.

Il meccanismo per cui bere acqua prima dei pasti aiuta a dimagrire non è chiaro ma, a quanto pare funziona. Siccome la prescrizione è facile da seguire e sembra anche piacevole, vale la pena di provare: un bicchierone d'acqua prima di ogni pasto aiuta a dimagrire.

martedì 13 luglio 2010

A San Francisco pensano di vietare la vendita di acqua in bottiglia


A San Francisco si pensa di vietare la vendita di acqua in bottiglia in tutti gli eventi che si svolgono su suolo pubblico.

Secondo me è una buona idea. Cinque anni fa ho comprato una borraccia da alpinismo da mezzo litro e da allora ho risparmiato centinaia di euro in bottigliette, riducendo in proporzione anche la quantità di plastica che butto via.

domenica 11 luglio 2010

Mangiare meglio per combattere "Big Pharma" e ridurre la spesa sanitaria

Come nella ricerca della pietra filosofale, la ricerca medica e farmaceutica si è sempre concentrata nella ricerca della medicina miracolosa. La pillola contro il cancro, il vaccino contro l'aids, lo psicofarmaco contro la depressione, la soluzione chirurgica contro i tutti i problemi circolatori, ortopedici, intestinali.
In realtà è sempre più evidente che la medicina scientifica occidentale, che ha molti meriti, è fortissima nella diagnostica di ogni genere, nel pronto soccorso e nella chirurgia d'emergenza. Ma è molto meno efficace e in certi casi quasi impotente nella prevenzione e nella cura delle malattie croniche.

Perché? Semplice: prevenzione e cura delle malattie croniche spesso è più una questione di stile di vita e alimentazione che di pillole magiche.

Un esempio: il mal di schiena
Nessun bambino soffre di mal di schiena o di artrosi cervicale. Quando arrivano i problemi? Quando smette di giocare e, diventando adulto, cominciano ad accumularsi i problemi dati da cattiva postura, mancanza di movimento oppure sport inadeguati, alimentazione sbagliata, eccessi di alcol, fumo e caffé.

Qual è la soluzione?
Movimento fisico e alimentazione vegetariana, quasi-vegetariana o semi-vegetariana per tutta la vita. Salvo che la soluzione è talmente semplice e poco costosa che nessuno ha interesse a promuoverla:

  • L'industria alimentare vuole vendere i suoi alimenti industriali, dolciumi, piatti pronti, comfort food, servizi di catering, ristorazione veloce, fast food, prodotti e servizi per grandi mense.
  • Successivamente un'industria del benessere vuole vendere anche gli integratori alimentari che dovrebbero integrare cibi privi di vitamine e vitalità, oltre ai prodotti per dimagrire, le diete, i beveroni, i cibi "senza grassi", quelli dolcificati artificialmente.
  • L'industria farmaceutica vuole vendere medicinali e i suoi clienti ideali sono i malati immaginari e i malati cronici. Al punto che, quando le malattie non ci sono, vengono inventate, oppure si investe nel ricchissimo canale dei vaccini (l'esempio più evidente è il recente caso dell'influenza suina: in previsione di una presunta epidemia di influenza si sono indotte intere nazioni a comprare stock enormi di vaccino, che poi non sono serviti perché l'epidemia non c'è stata). Il vaccino anti-influenzale è l'esempio paradigmatico di questa strategia di marketing: se fai il vaccino non hai la garanzia di non ammalarti, corri comunque un piccolo rischio di reazione negativa o di shock anafilattico, e comunque hai speso dei soldi o li hai fatti spendere al servizio sanitario. È come comprare un biglietto alla lotteria o fare un'offerta a un eremita perché preghi per te: paghi subito, e non hai nessuna garanzia né del servizio, né di avere qualche vantaggio.
  • Infine il complesso industriale medico-sanitario vuole ospedalizzare e operare chirurgicamente più gente possibile, nei limiti delle possibilità di spesa personali, assicurative o del servizio pubblico, e oltre. Come tutte le industrie cerca di vendere il suo prodotto e fare un bypass coronarico è più facile e genera più fatturato che indurre i potenziali infartuati a cambiare il loro stile di vita (scelta che comporta anche minori consumi alimentari, minori consumi farmaceutici e scelte di vita più consapevoli, danneggiando i fatturati delle industrie precedenti).
L'ostacolo culturale-gustativo
Esiste infine un ultimo ostacolo: quello culturale-gustativo. Nella produzione alimentare industriale (che comprende anche fast food, mense aziendali e la ristorazione non consapevole di quei locali pubblici gestiti da personale non consapevole dei problemi alimentari) il metodo principale per rendere più saporito il cibo, soprattutto se la qualità di partenza non è eccelsa, è uno solo: abbondare con sale, zucchero, grassi. Quando ci si abitua a cibi e merendine salati, dolcificati o arricchiti di grassi in eccesso, la verdura sembra assolutamente insipida.

In realtà, quando si esce dal condizionamento gustativo di sale-zucchero-grassi, la verdura cruda può essere addirittura meravigliosa.

La sfida del finocchio
Sfido a fare una prova pratica: soprattutto durante la calura estiva, due o tre ore dopo l'ultimo pasto, prendere un finocchio o un sedano dal frigorifero, lavarlo, tagliarlo a fette e mangiarlo senza condimento e senza mangiare altro. Nella maggior parte dei casi, soprattutto nella calura estiva, sarà un piacere estremo.

Se invece, prima di mangiare il finocchio, si mangiano delle patatine, dei salatini, un gelato confezionato (le tipiche "golosità" da sfizio), il finocchio o il sedano risulteranno immangiabili e potrebbero anche risultare indigeribili. Ma lo "snack sfizioso", dolce o salato, non sarà mai così gustoso come quando si mangia il finocchio o il sedano a digiuno.

martedì 6 luglio 2010

La crisi può insegnarci a mangiare meglio spendendo meno?

Senza necessariamente rinunciare alla qualità, facendo una scelta vegetariana o semi-vegetariana, è possbile mangiare meglio spendendo meno. Qui alcune intelligenti considerazioni sull'attuale diminuzione della spesa alimentare in Italia. Tutti sanno che un consumo eccessivo di formaggi e salumi comporta problemi per linea e salute perché sono eccessivamente calorici, contengono in genere troppi grassi e anche troppo sale. Un rapido esame dello scontrino del supermercato dimostra anche che rappresentano una voce di costo elevatissima. Altri alimenti costosi e, nutrizionalmente parlando, quasi inutili o facilmente sostituibili con alternative che sono contemporaneamente più sane ed economiche:
  • bibite gassate (contengono quantità di zucchero spaventose)
  • acqua minerale (l'acqua del rubinetto è spesso migliore)
  • salse e condimenti pronti (spesso troppo ricchi di grassi e sale)
  • piatti pronti (spesso insaporiti con eccessi di grassi e sale)
  • snack e salatini (il nome dice tutto)
Anche ridurre gli sprechi comporta spazi di risparmio: invece di tenere il frigorifero sempre stracolmo, è meglio provvedere a consumare tutti gli alimenti deperibili prima di rifare le scorte. Un buon esercizio da fare ogni tanto è sospendere la spesa per preparare almeno due o tre pasti con le scorte già presenti in cucina. Si scoprirà che si può tranquillamente sopravvivere per almeno una settimana semplicemente con quello che si trova, talvolta da mesi o anni, in dispensa.

venerdì 18 giugno 2010

Alcol e allergie: vino e birra aumentano asma e raffreddore

Secondo una ricerca svedese del 2005 citata qui, bere vino e birra aumenta i sintomi di asma e raffreddore da fieno (rinite allergica). Questo dipenderebbe dal fatto che le due bevande contengono istamina e solfiti. Tale effetto, secondo una ricerca svolta su 2.800 donne danesi pubblicata dal Clinical and Experimental Allergy, due bicchieri di vino al giorno raddopiano i sintomi allergici persino in chi non ne soffre. Questo non vuol dire che l'alcol debba essere evitato del tutto ma che, chi soffre di allergia farà bene ad evitarlo nei periodi e nelle situazioni di maggior rischio allergico.

venerdì 28 maggio 2010

Il latte peggiora raffreddore, asma e sinusite?

È vero che il latte e i suoi derivati aumentano la produzione di muco nel sistema respiratorio peggiorando raffreddore, asma, sinusite? Secondo questo articolo di Anahad O' Connor del New York Times, non ci sono prove che questo avvenga nella generalità della popolazione, ma esiste l'ipotesi fondate che ad alcune persone faccia questo effetto. L'articolo cita una ricerca pubblicata da Medical Hypotheses secondo cui, probabilmente, solo alcune persone sono sensibili a questo effetto, forse a causa di una particolare proteina contenuta in alcuni tipi di latte vaccino o della particolare sensibilità di una quota di persone.

Come le medicine, gli stessi cibi possono generare reazioni diverse in persone diverse da una leggera intolleranza (che potrebbe generare disagi solo in caso di accumulo del cibo responsabile) fino ad allergie fulminanti.
In caso di disturbi cronici (sinusite, mal di schiena, artrosi, mal di testa), oltre a sentire il parere del medico, prima di correre dal chirurgo o imbottirsi di farmaci è opportuno anche rivedere criticamente la propria alimentazione, per quantità e per qualità, eliminando o riducendo progressivamente le sostanze più intossicanti (alcol, zucchero, dolcificanti) e quelle più industrializzate (cibi pronti e cibi conservati, categorie a cui i derivati del latte possono a pieno titolo appartenere).

Grandi atleti vegetariani e vegani

Dal sito della Società scientifica di nutrizione vegetariana, un elenco di grandi atleti vegetariani e vegani, con le loro principali prestazioni sportive. Fra gli altri, Carl Lewis, Edwin Moses, Martina Navratilova. Fra le discipline rappresentate ci sono corsa, corsa a ostacoli, maratona, body building, lotta, triathlon, football americano. Nella pagina ci sono anche i link ai siti dei diversi atleti.
Qui la home page del sito che contiene la pagina (essendo costruito a frame, rende non immediata la diffusione dei link alle pagine interne).

domenica 2 maggio 2010

Latte e formaggio sono salutari come dicono i loro produttori?

Latte e formaggio sono cibi problematici. Chi li produce sostiene che sono nutrienti e fanno bene. Altri, meno interessati alla loro vendita ma magari interessati a vendere i propri libri, servizi e consulti, sostengono che possono far male alla generalità della popolazione.

L'immagine del latte come cibo miracoloso deriva da un preciso fatto storico: con la prima industrializzazione si diffuse la produzione e distribuzione in modo economico e industrializzato del latte, che divenne così un alimento economico e ricco di proteine per le classi sociali più povere. Le centrali del latte cittadine sono state per decenni il simbolo del progresso e del benessere sociale, infatti. Ma si tratta di un fenomeno relativamente recente. Prima della rivoluzione industriale si consumava principalmente latte di capra e di pecora e questo consumo era limitato a chi le allevava direttamente, mentre le eccedenze venivano trasformate in formaggio che, più facilmente conservabile, poteva avere un ciclo di commercializzazione e distribuzione un po' più ampio del deperibilissimo latte fresco.

Sviluppandosi i sistemi di allevamento e distribuzione industriale, nelle città del XIX e XX secolo il fatto che bambini altrimenti denutriti traessero grande giovamento dalla somministrazione del latte bovino di grandi allevamenti ha generato la sua fama di alimento prodigioso.

Però, con la diffusione del benessere alimentare, almeno in nord America e in Europa, sono emersi altri problemi. Il latte e i suoi derivati probabilmente sono alimenti troppo nutrienti. Fra le argomentazioni contro il consumo di latte e latticini, ecco alcune delle più pressanti:
  1. Nessun animale consuma latte da adulto;
  2. Nel caso del latte vaccino, si tratta di un alimento su misura per le esigenze nutrizionali del vitello, che arriva a pesare un quintale e oltre in breve tempo (dieci volte il peso di un bambino di un anno).
  3. Il 75% della popolazione mondiale è intollerante al latte;
  4. Tutti i mammiferi perdono la capacità di digerire il latte appena svezzati (a meno che non vengano artificialmente nutriti con il latte).
  5. Dal punto di vista ecologico, la produzione del latte richiede più risorse, energia e produce più scorie di un analogo quantitativo di proteine di origine vegetale (da cinque a dieci volte, come nel caso della produzione della carne).
Il mio parere è che probabilmente latte e formaggi, invece che cibi miracolosi, andrebbero prudentemente considerati come il vino, il cioccolato o il miele: ottimi alimenti, a piccole dosi (nel caso del vino, per essere chiari, meno di un bicchiere al giorno). Il consiglio interessato dei produttori di latte di consumarne a litri va preso con molta prudenza.

In ogni caso questo lungo e articolato post del dottor Mark Hyman su Huffington Post (in inglese), oltre a numerose argomentazioni (non tutte convincenti) contiene un ottimo consiglio:
  • Provare ad eliminare dalla propria dieta per 15 giorni il latte e tutti i derivati del latte per vedere cosa succede.
Secondo il dottor Hyman, chi ci prova dovrebbe vedere miglioramenti in fatto di sinusite, secrezioni nasali, mal di testa, problemi intestinali, energia fisica e peso corporeo. Dopo di che, provare a reintrodurre latte e latticini. Se si notano peggioramenti probabilmente è il caso di valutarne la riduzione o la totale eliminazione dalla propria dieta.

Si tratta di un consiglio eccellente perché, nel caso dell'alimentazione, gli stessi alimenti non fanno lo stesso effetto a tutti.

lunedì 5 aprile 2010

Castagne in primavera

Ecco un metodo per avere caldarroste in qualsiasi momento dell'anno. Il procedimento è molto semplice, il risultato è piuttosto buono.
Basta prendere un certo quantitativo di castagne secche (due pugni per persona, o la quantità preferita) e metterle in una padella con fondo antiaderente. Coprire con acqua aggiungendo due foglie d'alloro se possibile, mettere un coperchio e accendere il fuoco, moderato o basso. Quando l'acqua sarà consumata, le castagne sono pronte per essere mangiate, e non occorre neppure sbucciarle.

Ci vogliono circa quindici, venti minuti (dipende anche dalle dimensioni delle castagne). Per avere un effetto caldarrosta più spiccato, quando l'acqua è terminata basta tenere la padella sul fuoco qualche minuto finché le castagne iniziano a bruciacchiarsi leggermente.

sabato 20 febbraio 2010

7 milioni di vegetariani in Italia, e aumentano ancora...

In Italia ci sono attualmente circa sette milioni di vegetariani, e il numero sembra essere in aumento. Stanno passando i tempi in cui non mangiare carne veniva considerato eccentrico. In realtà comporta benefici sia per la salute personale, sia per la salute del pianeta.

martedì 16 febbraio 2010

Ipocrisia scatenata. Perché i gatti no ma conigli e polli sì?

Uno dei tanti "esperti" di gastronomia illustra in tv una ricetta per cucinare i gatti e insorge la censura perbenista.

Beppe Bigazzi, all'interno della trasmissione di cucina generalista "La prova del cuoco" ha parlato di come si cucinano i gatti, abitudine non rarissima in zone geografiche depresse e in periodi di povertà e carestia. Per assumere proteine nobili, fra popolazioni povere spesso si ricorre ad animali considerati gastronomicamente strani, come insetti, molluschi (le lumache) e anfibi (le rane), specialità che possono diventare col tempo anche curiose ghiottonerie (per alcuni, non per me, naturalmente).

Al di là dei formalismi legali, mi sembra molto ipocrita scandalizzarsi se qualcuno in tv evoca tempi in cui anche in Italia si mangiavano gatti, citando la propria esperienza diretta e fornendo, per curiosità o per malizia, anche indicazioni tecniche sul metodo di preparazione e cottura.

Perché non scandalizzarsi allora per le stesse attività a spese di conigli, polli, bovini, ovini, tonni, salmoni, porcellini da latte e via così? Per quale motivo l'ipotesi di uccidere un gatto per motivi gastronomici scandalizza, mentre un porcellino da latte fatto allo spiedo stimola invece l'appetito in molte persone?

Personalmente ritengo che mangiare animali carnivori come cani e gatti sia una pessima idea dal punto di vista nutrizionale (i carnivori accumulano in modo esponenziale eventuali tossine accumulate dagli animali generalmente erbivori di cui si nutrono, e quindi le carne di un gatto sono più tossiche di quelle degli uccellini e topi di cui si nutre). E infatti sono rarissimi gli animali carnivori oggetto di cucina, in tutto il mondo.

Ritengo inoltre che una scelta di alimentazione vegetariana sia eticamente più nobile e responsabile rispetto alla scelta carnivora o onnivoro-carnivora che attualmente prevale al 90% in Italia.

Però se uccidere un pollo o un tonno per mangiarselo è culturalmente accettabile, non si capisce per quale motivo scandalizzarsi se qualcuno parla di mangiare i gatti.

mercoledì 10 febbraio 2010

Sempre a proposito di arachidi

Un altro elemento a favore delle arachidi come spuntino rompidigiuno: sono anche pochissimo cariogene.

Le tre raccomandazioni più importanti:
- Non mangiarne più di 10 come spuntino perché altrimenti le calorie ingerite diventano facilmente eccessive;
- Fare attenzione alle allergie e intolleranze alle arachidi, che colpiscono circa una persona su duecento;
- Evitare le arachidi salate, perché troppo ricche di sodio. Il sale è saporito, ma alla lunga altera i sapori e impedisce al palato di percepire le sfumature più sottili del gusto.

martedì 9 febbraio 2010

Mangia, che ti fa bene

Su Facebook, in risposta a un post di Consigli Vegetariani, un amico ha segnalato questo video.

La canzone degli Skiantos ovviamente è molto divertente e contiene degli elementi di verità. Coglie anche un problema che è stato battezzato "Ortoressia", ovvero l'ossessione per "mangiare giusto" (qui la voce su Wikipedia, con alcune indicazioni per capire se si esagera con l'attenzione al cibo "giusto").

Il mio punto però è diverso. Esistono dei comportamenti che sono molto pericolosi o addirittura autolesionistici, anche se talvolta non abbiamo abbastanza "freni inibitori" per comprenderlo istintivamente. Ad esempio, correre troppo forte in auto è estremamente pericoloso, ma i nostri organi di senso ci ingannano sull'effettivo pericolo per cui possiamo stare tranquilli in auto a 150 km all'ora perché facciamo fatica a percepire le conseguenze di un possibile impatto. Per contrasto assumere in sala yoga una posizione relativamente semplice per chi è in buona forma atletica come bakasana (la gru) fa paura alla maggior parte delle persone: l'ostacolo più grande infatti è la paura di battere il viso sul pavimento. In realtà l'eventuale "caduta" è molto lenta e basta il tappetino per attutirla pienamente*.


Il mio punto è che si sono abitudini alimentari che, semplicemente, possono farti star meglio. Il difficile è uscire dal condizionamento "torta con la panna-sachertorte-gin tonic-salatini-patate fritte", fortemente indotto anche da pubblicità e cultura popolare, come monopolio del piacere alimentare.

Quando hai un po' di appetito e un po' di sete, mangiare una carota cruda o quattro spicchi di finocchio fresco può essere molto più piacevole, gratificante e gustoso che buttarsi su birra e salatini. Basta provare, senza pregiudizi. Senza per questo rinunciare a farsi una birra, ogni tanto.

(* per chi vuole provare bakasana: non provare se non sei in buona forma atletica, rivolgiti a un insegnante qualificato, se sei da solo le prime volte aggiungi un cuscino sul tappeto)

domenica 7 febbraio 2010

Arachidi. Lo spuntino (quasi) perfetto

Un problema comune a chi viaggia, chi è a dieta, chi segue un regime alimentare e chi fa sport è "in caso di emergenza come faccio a mangiare qualcosa di veloce senza dover ricorrere a merendine confezionate, fast food, panini in fretta, dolciumi o altri discutibili prodotti commerciali dell'industria alimentare?". In altre parole, se sono fuori di casa e non ho la possibilità di mangiare qualcosa di sensato, come faccio a cavarmela senza dovermi tenere la fame fino a sera, con l'effetto di strafogarmi con il primo cibo che trovo appena arrivo a casa o al ristorante?

Ecco una soluzione: arachidi. Uno spuntino con otto, massimo dieci arachidi può fermare la fame per diverse ore ed essere allo stesso tempo gustoso, sano e nutriente, persino impeccabile dal punto di vista dietetico. Quando si viaggia basta tenerne un sacchettino in borsa.

Le arachidi offrono un eccellente equilibrio fra carboidrati, grassi e proteine (una proporzione di circa 40-30-30). Sono inoltre ricchi di antiossidanti e una buona fonte di niacina e quindi contribuiscono alla buona salute del cervello e alla circolazione sanguigna.

Unico problema: possono essere fonte di allergie e intolleranze, sia per alcune proteine non tollerate da tutti, sia per eventuali muffe se vengono conservate male. Conviene quindi acquistare arachidi di marche affidabili, meglio se prodotte con metodi biologici. Occorre evitare tutte quelle che all'interno del guscio mostrano tracce di polvere o muffa. Le muffe dei vegetali possono essere tossiche,a differenza delle muffe che si sviluppano sui formaggi.

Le arachidi contengono pochi grassi saturi, zero colesterolo, zero sodio (se non sono quelle confezionate e salate), calcio, ferro e una buona percentuale di fibra.

Siccome sono molto nutrienti in senso positivo, attenzione a non sottovalutarle sotto l'aspetto calorico, però: 100 grammi sono circa 600 calorie. Per fare un micro spuntino e non avere problemi, contare otto, dieci arachidi (circa 20 grammi) e mangiare solo quelle, sbucciandole e masticandole lentamente. Siccome sono molto gustose e ricche, in circa dieci minuti generano un certo senso di sazietà che consente di superare la fame senza rinunciare a nutrienti di qualità.


sabato 30 gennaio 2010

Orecchiette con pizzoccheri e carciofi

I carciofi sono quasi crudi, appena scottati. Si taglia un carciofo fresco a testa, a fettine fini fini. Si mettono i carciofi a macerare nel limone (il succo di mezzo limone ogni due carciofi).
Si prepara un soffritto leggero d'aglio, con o senza un po' di peperoncino. Nel soffritto si possono mettere anche i gambi dei carciofi, spelati e tagliati a fettine, se si vuole. Quando l'acqua bolle, si buttano un po' di pizzoccheri in acqua.
Dopo due minuti si buttano le orecchiette e si segue il tempo di cottura delle orecchiette. Quando sono pronte si scolano, si buttano i carciofi nel soffritto caldo. Dopo mezzo minuto, si mescola la pasta insieme ai carciofi e soffritto, saltando tutto insieme a piacere. Servire e aggiungere pochissimo parmigiano, oppure pochissima ricotta stagionata, oppure pecorino grattugiato, sempre in quantità minima.

Varianti: questo piatto si può fare con ogni genere di pasta, sia lunga sia corta. Secondo me è buono anche con gli gnocchi. Per avere un effetto più mantecato e legato, si può pelare una patata, tagliarla a tocchetti più o meno piccoli e metterla a freddo nell'acqua di cottura della pasta. I tocchetti di patata, lessati, si sfarineranno nella padella del soffritto quando si salterà la pasta con i carciofi.

lunedì 18 gennaio 2010

Wok like this

Le lodi di una pentola fenomenale.
Il wok è una pentola fantastica. Se uno non ha ancora una batteria di pentole in cucina, gli consiglierei di comprare come prima pentola un bel wok, col suo coperchio bombato, anche un po' grandino, perché può sostituire quasi tutte le pentole della cucina occidentale. Salvo le frittate e le crêpes, con il wok si può fare quasi tutto, soprattutto nel caso della cucina vegetariana.

Le caratteristiche del wok, date dalla sua forma parabolica, sono tre:

- Basta un fuoco piccolo per scaldare la pentola, e per tenere il bollore;
- Con un wok di dimensioni medie o grandi si può cuocere agevolmente ogni quantità di cibo, sostituendo due o tre pentole di dimensioni diverse.
- ponendo due dita d'acqua sul fondo e usando un cestello e il coperchio bombato, si può cuocere a vapore, molto rapidamente.

A Milano si possono trovare wok originali cinesi presso i rivenditori intorno a via Paolo Sarpi, lo storico quartiere cinese cittadino. Molte aziende occidentali però realizzano ottimi wok che si trovano presso tutti i negozi di casalinghi un po' forniti. In genere i wok occidentalizzati hanno un piccolo fondo piatto, che consente di poggiare agevolmente il wok sui fornelli a gas senza necessità di usare l'apposito supporto ad anello.

Il wok è particolarmente adatto per:

- Fritture rapide con poco olio
- Scaldare al salto
- Sughi, sia rapidi, sia a fuoco lento
- Zuppe e minestroni
- Cotture in umido, col coperchio e senza (il coperchio, molto bombato, trattiene molto bene gli aromi, un po' come il coperchio conico del tajine marocchino)
- Saltare pastasciutte con verdura o con sughi vari
- Riso pilaf e risotti

Personalmente ho usato il wok anche per fare la pastasciutta: l'acqua si scalda molto rapidamente e un wok normale può tenere agevolmente tre litri. L'unica controindicazione è che diventa molto pesante da maneggiare, particolarmente per una donna, e scolare la pasta può diventare impegnativo e anche un po' pericoloso, perché muovendolo bruscamente l'acqua tende a prendere il via e uscire dalla pentola.

Consiglio: acquistare un wok medio o grande. I wok piccolini sono meno utili, perché in quelli grandi è possibile cuocere poco cibo, mentre con quelli piccoli si è necessariamente limitati.

Se si prende un wok medio (28-30 cm di diametro), si può prendere con un manico solo, il classico manico lungo come le padelle. Se le dimensioni sono superiori ai 30 cm (oppure se è il wok è di ghisa, quindi pesante anche vuoto), preferire i modelli con due manici, il manico lungo da padella e un manico a maniglia dal lato opposto.
I wok con due maniglie sono più adatti per cotture statiche (zuppe, umidi); quelli col manico lungo sono più versatili perché si maneggiano meglio durante fritture e quando si scalda rapidamente del cibo al salto.

lunedì 11 gennaio 2010

Vegetariano è meglio

Pubblicità e marketing si stanno accorgendo che i vegetariani non sono necessariamente "strani". Dal blog di Roberto Venturini. Che qui segnala anche questo spot pubblicitario made in Usa.

venerdì 8 gennaio 2010

Dimagrire senza diete

Uno studio neozelandese ha verificato che le tecniche di rilassamento, oltre a contenere lo stress, possono aiutare a dimagrire. Maggiori informazioni e link qui.

giovedì 7 gennaio 2010

Yoga contro eccessi alimentari

Ogni tanto può capitare. Qui una sequenza di facili esercizi disintossicanti che hanno un buon effetto anche preventivo.

martedì 5 gennaio 2010

Troppo sale per tutti


"Con molta probabilità il sale uccide più persone del tabacco."


James J. Kenney, direttore della ricerca alimentare ed educatore per il Pritikin Longevity Center and Spa. Citazione tratta dal libro "Economia canaglia" di Loretta Napoleoni, nel capitolo relativo all'industria alimentare.

Il consumo consigliabile di sale NON dovrebbe superare gli 8 grammi al giorno per un adulto e stare su quantità inferiori sarebbe meglio. Il problema sono i cibi conservati, quelli prodotti industrialmente e gli alimenti di bar, ristoranti e mense perché il contenuto di sale è spesso eccessivo e fuori controllo.

Aggiungere sale, zucchero e grassi è il modo più facile ed economico per rendere più saporito un cibo: ecco perché l'industria esagera dolosamente, imitata anche da molti produttori artigianali. Il maggior sapore però è apparente, come l'aggiunta di coloranti artificiali.

Molto meglio usare prodotti più freschi possibile, ed eventualmente usare spezie ed erbe che, in genere, offrono anche proprietà positive per la salute.

Per fare un esempio, il prosciutto crudo, probabilmente il più "sano" dei salumi, contiene fino al 4% di sale utilizzato per la sua preparazione. Anche il pane spesso contiene troppo sale, le cui dosi sono state aumentate negli ultimi anni fino al 2%, per renderlo più appetibile, mentre il pane "senza sale" viene venduto come pane speciale (salvo che in Toscana dove in molte province è tradizione cuocere pane sciocco, ovvero non salato). Lo stesso problema riguarda molti tipi di formaggio, particolarmente quelli stagionati.

L'eccesso di sale, oltre ad attenuare il gusto, fa venire sete attivando la ritenzione idrica.

Per disabituarsi all'eccesso di sale conviene:
1. Non aggiungere mai il sale a tavola (molti prendono la saliera e aggiungono sale per riflesso condizionato, prima ancora di assaggiare il cibo).
2. Preferire alimenti poveri di sale. Spesso il fatto che ci sia poco sale testimonia che sono preparati meglio o con ingredienti di qualità migliore.
3. Usare erbe e spezie per condire, con il vantaggio che nella maggior parte dei casi sono salutari e ricche di proprietà antiossidanti, a cominciare ad esempio dal peperoncino che, in piccolissime quantità esalta il sapore dei cibi.

lunedì 4 gennaio 2010

Risotto in the UK...

Stampa internazionale e risotto, qui.